di Enrica Munafò

“Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e udito” (At.4,20). Tutti i cristiani siamo missionari in forza del nostro Battesimo.  Gesù è il primo missionario e il tratto fondamentale della maternità di Maria è quello della missionarietà. Anche Lei “fu mandata” ed ha obbedito. E Noi?

Noi, Comunità Chiesa Madre, guidati e sostenuti dal nostro Parroco don Rosario Sultana, abbiamo voluto vivere nel nostro territorio, con la nostra gente, in questo ottobre missionario, momenti d’incontro fraterno per allargare il raggio del nostro ascolto e per pregare insieme ai nostri fratelli proprio nei loro quartieri.

Abbiamo così sperimentato una comunità “in uscita” che prova  quanto è bello stare insieme come fratelli, recitando il Santo Rosario insieme e vivendo momenti di preghiera e adorazione, raccolti nelle strade del nostro territorio, appoggiati alle case delle famiglie disponibili che ci hanno accolto, ospitato e permesso di realizzare questi incontri.

Di mercoledì in mercoledì, come comunità ci siamo dati appuntamento nei vari quartieri; un incontro è avvenuto nel Cortile Tiralongo in Via Procida, collaborati dalla famiglia Izzo- Cancemi, un altro nel piazzale dei Cappuccini, con la nostra sorella Lina Burgo e un terzo incontro in Via Gaeta, ospiti della Signora Mela Bellafiore Bianca.  Molti i partecipanti che sono accorsi con entusiasmo e gioia e hanno seguito attenti e partecipi i vari incontri.

Nei volti dei presenti abbiamo colto la gioia di uscire dal tempio per portare Gesù nei quartieri. Molte persone hanno percepito il clima fraterno e toccante che si è creato e sperano che questo stile sinodale sperimentato continui nel nostro cammino e che questi incontri accrescano il nostro spirito missionario e ci aprano sempre più al territorio.

Abbiamo sperimentato che la missione si fa insieme, esprimendo la comunione tra le persone, in modo particolare grazie al cammino sinodale per dare nuovo slancio alle nostre Chiese un po’ “stanche”. Abbiamo pregato il Santo Rosario, meditando i misteri della vita di Gesù, accompagnati da Maria, e abbiamo vissuto momenti di Veglia Eucaristica, pregando con pause di silenzio, alternate a preghiere e canti, davanti al mistero di un Dio che si è spezzato per noi come “pane”. Da quel “pane” vogliamo insieme attingere la forza perchè ciascuno di noi faccia della propria vita una parola di Dio.

La Chiesa è fatta per camminare con una grande passione per l’uomo, con tenerezza verso i bisognosi, preoccupata soltanto di far conoscere Gesù Cristo. E ogni cristiano, in forza del proprio Battesimo, è chiamato ad essere missionario e testimone di Cristo. Anche noi, ricaricati da questi incontri di gioia, fraternità, preghiera insieme, ci vogliamo rendere disponibili a diventare “viandanti”,  a esercitarci nella fede, a coltivare la speranza e a praticare l’amore.

Quale missione Dio affida a noi? Con le parole di papa Francesco:” Voglia il Cielo che tu possa riconoscere qual è quella parola, quel messaggio di Gesù che Dio desidera dire al mondo con la tua vita. Lasciati trasformare, lasciati rinnovare dallo Spirito, affinché ciò sia possibile” (Gaudete et exsultate 24).

Maria ci doni lo stesso suo ardore e ci aiuti a scegliere Cristo come lo ha scelto Lei quale unico metro” della sua vita.            Concluderemo questo ottobre missionario lunedì 31 in comunione con le parrocchie di San Giovanni Battista, Sant’Antonio e Santa Maria di Gesù con una Veglia di preghiera in Chiesa Madre nella speranza che sia occasione di riflessione e preghiera vissute con mente e cuore sinodali, come popolo in cammino che si aiuta vicendevolmente a testimoniare la gioia e la bellezza del Vangelo in questo tempo.

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